Vita da stand
Come ogni mattina arrivo al palazzetto un po’ prima degli altri; mi piace guardare le pedane allineate ancora vuote, gli apparecchi spenti. Lo sguardo può scivolare da una parte all’altra del palazzetto senza incontrare anima viva. È il mio momento di pace personale e negli anni è diventato una sorta di rito benaugurante.
E poi c’è il secondo momento: ugualmente gradito ma sicuramente più pratico. Mi dirigo nella stanza accanto al parterre e la pace di pochi secondi prima cede il passo ai consueti rumori della vita degli stand, già attivi da prima che io entrassi nel palazzetto; la consueta fila per il controllo armi, mi fa capire che quella pace di poco prima, così romantica e eterea per me, Continua a leggere→