Archivio mensile:Gennaio 2016

Sport e punizione

Avevo circa 15 anni e venni scoperto da mio padre sul motorino di un’amica in giro per Roma. A casa mia le regole erano sempre state chiare: a 18 anni la macchina era assicurata, ma il motorino era severamente vietato. Ovviamente tornato a casa mi aspettava la punizione: a quei tempi ancora si usava! Per un mese intero dovetti scordarmi uscite pomeridiane, computer e televisione. Ricordo ancora la frase conclusiva della ramanzina: “Hai il permesso di uscire solo per andare a scuola e a scherma!”.
E ancora oggi, a più di 20 anni di distanza, ringrazio mio padre per quell’ultima frase e per quel mettere allo stesso piano scuola e sport.
Perché con quelle poche parole mi ha passato un concetto educativo che per me è ora fondamentale. Lo sport non è solo un passatempo, ma un momento educativo forte che partecipa in maniera importantissima alla crescita di un giovane. Quel mese di punizione in effetti non servì tantissimo allo scopo che probabilmente mio padre si era prefissato : negli anni successivi ammetto di aver continuato ad andare sui motorini degli amici di nascosto; ma, forse, mi ha insegnato una lezione ben più importante. Perché fu proprio in quel periodo che io cominciai a pensare allo sport in maniera diversa, a scoprire Continua a leggere→

Il tempo dei saluti

A volte basta poco per scatenare emozioni e pensieri. Oggi a me è stata sufficiente una foto mandata via messaggio.
Un’allieva sorridente, conosciuta che era ragazzina, e che, giuro non è possibile siano passati già 4 anni, ti mostra la patente di guida appena conquistata. E allora all’inizio sorridi, ti fa piacere questo suo piccolo successo, poi però gli angoli della bocca si abbassano leggermente; si, perché ti ricordi che la settimana prima ti ha parlato della tesina per l’esame di maturità, e allora fai 2 + 2: patente, esame di maturità… E sai già che il risultato sarà la solita emozione che non riuscirai a capire se sarà bianca o nera, che ti resterà nel petto come ghiaccio bollente.
Conosci il destino delle palestre delle città di provincia. Sai che di fronte hai l’ennesima splendida persona che andrà a studiare in un’altra città; è inevitabile, anzi, sai che è giusto.
Lo hai capito dal primo momento che l’hai vista, qualche anno prima; una persona maledettamente troppo in gamba perché la sua vita si limitasse in un’area di pochi chilometri quadrati. Anzi, molto spesso sei stato proprio tu, in tanti momenti passati insieme, a dirle che doveva imparare ad alzare lo sguardo e abituarsi a guardare verso l’orizzonte , a non pensare che il mondo finisse al limite della nostra piccola città, che fuori c’era molto di più. E lei sembra averla imparata molto bene questa lezione.
Dopo tanti anni dovresti esserci abituato, succede ogni volta, ma ogni volta hai sempre le stesse emozioni. L’orgoglio nel vedere dei ragazzi, i tuoi ragazzi, Continua a leggere→

Il mio decalogo

Foto Anile

Dopo tanti anni di insegnamento ancora non sono sicuro di riuscire a rispettare sempre queste regole che mi sono imposto… Ma non smetterò mai di provarci. 

 

1) Cerca sempre di essere degno del titolo di Maestro: chi ti chiama così ti rende un onore che pochi hanno.

2) Ricordati che è il tuo allievo che gareggia; non usarlo per le tue rivalse personali.

3) Il tuo mestiere non è vincere, è insegnare.

4) Anche l’azione più complessa nasce sempre da un passo avanti; se non hai dedicato il giusto tempo a quello, non dare la colpa al tuo allievo se non riesce a fare il resto.

5) Il tuo allievo non è un tuo prolungamento: lasciagli anche la libertà di sbagliare.

6) E quando sbaglia Continua a leggere→